4 cose che vogliamo (continuare a) fare nel 2023

21 Dic 2022

L'inizio del nuovo anno è alle porte e con sé porta un momento di riflessione su quello che stiamo facendo e sulle nuove possibilità che si aprono.

È quindi il momento perfetto per rivalutare le proprie visioni aziendali e fissare obiettivi concreti per il prossimo anno.

Non preoccuparti, non sei di fronte al solito post di fine anno con i buoni propositi, ma ci piace l’idea di fissare alcune linee generali che vorremmo portare avanti anche nel 2023.

Ecco tre cose che vogliamo continuare a fare anche nel 2023:

1 - Innovare con adattabilità e flessibilità

Di fronte a mercati sempre più dinamici e turbolenti, un primo obiettivo, che è anche una necessità, è continuare a innovare costantemente, pensando fuori dagli schemi.

Come esseri umani siamo portati a pensare in modo razionale e lineare, ma è un approccio che limita la nostra creatività e inibisce la capacità di realizzare cose fuori dagli schemi.

Le preferenze delle persone sono in continua evoluzione e le nuove tecnologie trasformano il modo in cui interagiamo tra di noi e con le cose. Siamo convinti che le aziende che sopravvivono e prosperano in mercati dinamici e competitivi non siano necessariamente quelle più forti o le più brillanti, ma quelle che riescono a rispondere velocemente e ad adattarsi efficacemente al mutamento delle circostanze.

L’innovazione è la linfa vitale della nostra attività, com’è o dovrebbe essere per ogni organizzazione che punti ad avere successo.

2 - Condividere il nostro purpose aziendale con tutti gli stakeholder

In CMD non operiamo per il solo successo commerciale, che pure è fondamentale in termini di business, ma ci piace avere un obiettivo di portata più ampia: il benessere generale della società.

Lo facciamo, ad esempio, ideando nuovi sistemi e tecnologie che possono ridurre l’inquinamento atmosferico nei settori più vari: dalla mobilità alla produzione di energia con le fonti rinnovabili.

Siamo convinti che, come scriveva il maestro del management Peter Drucker, una grande azienda «non è una faccenda privata che riguarda solo i suoi azionisti, i suoi dirigenti e i suoi dipendenti: è un patrimonio della comunità, è pubblica nelle cose che fa, nei comportamenti che adotta, negli effetti che produce».

Drucker lo scriveva negli anni ‘60 invocando una maggiore “responsabilità sociale” delle grandi aziende, ma riteniamo che sia una riflessione ancora molto attuale.

Le tecnologie più all’avanguardia devono servirci proprio a guidare la transizione energetica verso standard ambientali ed etici sempre più alti.

3 - Ascoltare il mercato e i collaboratori. Sempre.

Saper ascoltare è fondamentale per dirigere e gestire con efficacia un’azienda, ma è una cosa che bisogna fare con grande attenzione, se si vuole che funzioni.

Nel corso degli anni, in CMD abbiamo imparato che un ascolto attivo aiuta a individuare i problemi da risolvere, le possibilità di innovazione, i cambiamenti necessari dei processi e delle politiche, così come nuovi sistemi e servizi, i modi per migliorarli, e tanto altro ancora.

È solo quando capisci come pensano e sentono i clienti che hai una possibilità e crei un prodotto che gli sarà davvero utile perché risolve i loro problemi e migliora la loro condizione.

Anche la leadership è una conversazione e l’ascolto attivo può essere uno dei suoi strumenti più potenti. Tutti dovremmo concentrarci sulla creazione di un ambiente di lavoro più positivo per tutti. Ciò include essere aperti e incoraggiare il feedback di tutti i dipendenti, oltre ad ascoltare e rispondere alle loro esigenze.

4 - Il percorso della Sostenibilità

Già a partire dal 2021 ci siamo resi conto come nella società in cui viviamo il valore di una azienda non si misuri soltanto dal punto di vista economico-finanziario, ma che invece debba tenere in considerazione fattori etici, sociali e ambientali.

Il nostro impegno, riflesso dell’Agenda 2030 ONU, che stabilisce una serie di obiettivi da perseguire entro in 2030, si è concentrato nel:

  • dare il proprio contributo verso una economia sostenibile;
  • mettere al centro del proprio business le persone, la salute e la sicurezza;
  • agire in maniera etica nelle proprie scelte e verso i propri interlocutori;
  • collaborare con tutti gli stakeholder e le comunità locali in cui operiamo.

Per questo motivo abbiamo deciso di intraprendere un percorso che ci ha portato alla stesura del nostro primo Bilancio di Sostenibilità attraverso il quale è stato possibile rendicontare i nostri impegni e i risultati raggiunti.

I risultati ottenuti ci soddisfano, infatti essere oggetto di valutazione da parte di due società di Rating ottenendo ottimi risultati - tra cui la medaglia d’argento Ecovadis e la classificazione A della piattaforma Supplier Assurance - ci dice che stiamo andando nella giusta direzione.

Il nostro obiettivo è quello di migliorare ancora con impegno ed entusiasmo, perché “non è vero che ereditiamo la terra dai nostri antenati, ma è vero che la stiamo prendendo in prestito dai nostri figli”.

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